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Sabato 18/2/2012 PRIMA RIUNIONE ORIENTATORI LAZIO
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Sabato 18/2/2012 PRIMA RIUNIONE ORIENTATORI LAZIO
siamo lieti di comunicarvi della prima riunione dei soci ASITOR della Regione Lazio con il seguente ordine del giorno:
L'incontro si terrà alle ore 10,00 in via Nemorense 18 int. 2, presso la sede OREF a Roma.
Al termine, per chi vuole, potremo organizzarci per pranzare insieme.
Nel pomeriggio dalle 14,30 alle 16,30, il primo workshop del 2012 : "Praticamente l'Apprendistato".
(si può partecipare separatamente anche ai singoli eventi)
Qui i dettagli del workshop
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dHR3c3BtVzE1S2lYZnNpb0Q0Z291YVE6MQ
Ti ringraziamo per l'attenzione!
E' gradita la partecipazione anche di simpatizzanti e professionisti dell'orientamento.1) organizzazione delle attività associative per l'anno 2012 mirate alla formazione, all'aggiornamento e alla divulgazione dell'orientamento;
2) Registro Nazionale degli orientatori, sviluppi;
3) varie ed eventuali.
L'incontro si terrà alle ore 10,00 in via Nemorense 18 int. 2, presso la sede OREF a Roma.
Al termine, per chi vuole, potremo organizzarci per pranzare insieme.
Nel pomeriggio dalle 14,30 alle 16,30, il primo workshop del 2012 : "Praticamente l'Apprendistato".
(si può partecipare separatamente anche ai singoli eventi)
Qui i dettagli del workshop
- Spoiler:
- Invito al workshop
“Praticamente l’apprendistato”
“Storia, sviluppi, pratiche e legislazione … tra formazione e lavoro”
Roma, 18 Febbraio 2012 — 14.30–16.30
Via Nemorense, 18 scala b int. 2 - 00199 Roma
Destinatari. Il workshop è rivolto a Consulenti d’Orientamento, Operatori dei Centri per l’Impiego e dei Centri Orientamento Lavoro, Coach e Counsellor interessati professionalmente al mercato del lavoro. Potranno partecipare altresì tutti coloro che intendono approfondire tematiche legate alla contrattualistica del lavoro.
Finalità. Il workshop ha la finalità di presentare ai partecipanti una panoramica dello sviluppo nel tempo di questa forma di “apprendere attraverso il lavoro” ed approfondire l’attuale normativa sull’apprendistato; inoltre, vuole essere un momento d’incontro, di condivisione d’informazioni e di crescita professionale.
Relatore. Marco Chillemi, Segretario Regionale ASITOR Lazio, Consulente d’Orientamento con più di 20 anni d’esperienza nel settore dei servizi pubblici per l’impiego e referente EURES, si occupa in modo specifico di “orientamento al lavoro” e di “supporto alla ricollocazione professionale”.
Svolgimento. Il workshop, organizzato da ASITOR Associazione Italiana per l’Orientamento, si svolgerà Sabato 18 febbraio 2012 dalle ore 14.30 alle ore 16.30 a Roma in Via Nemorense, 18 scala b int. 2 presso la sede operativa di OREF (Orientamento e Formazione) fondata dalle Associate ASITOR Alba Mandatori e Maria Diaco.
Come raggiungere la sede. Dalla Stazione Termini prendere l'autobus n. 86 e scendere alla fermata Nemorense/Verbano (subito dopo Piazza Verbano).
Iscrizione. La partecipazione al workshop ha un costo di Euro 60,00 che permette l'iscrizione ad ASITOR e la partecipazione agli eventi organizzati (anche a livello nazionale). Il workshop è gratuito per gli Associati ASITOR. Gli interessati sono pregati di compilare la pre-iscrizione attraverso il seguente modulo online
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dHR3c3BtVzE1S2lYZnNpb0Q0Z291YVE6MQ
Ti ringraziamo per l'attenzione!
Sabato 18/2/2012 PRIMA RIUNIONE ORIENTATORI LAZIO :: Commenti
Praticamente l'Apprendistato.
La seconda parte della giornata è stata dedicata al primo workshop 2012 targato ASITOR Lazio.
Per i partecipanti, (provenienti non solo del Lazio ma anche dalla vicina Campania ... un "valoroso" addirittura da Cosenza!) è stata una gradita sorpresa, nonostante le loro diverse aspettative, a non trovarsi di fronte ad una presentazione tecnica specifica, ma nel vedere l'evoluzione dell'apprendistato da un punto di vista umano e storico; il poter constatare che l'apprendistato non solo è la forma più antica di lavoro, soprattutto minorile, ma è stata anche la forma più antica di istruzione e che oggi, è il connubio ideale per favorire l’inserimento giovanile nel mercato del lavoro.
Un tempo, investire nell'apprendistato, voleva dire come "investire in un percorso universitario" di oggi (anche se i risultati erano nettamente diversi!).
Nella sua evoluzione storica l'apprendistato, partendo da un valore molto importante (pur se limitato all’interno delle singole corporazioni, garantiva al suo completamento una attività lavorativa professionale ed era veicolo di trasferimento alle generazioni successive del sapere, del saper fare e della cultura (saper essere), ha poi avuto un calo di valenza che precipita vorticosamente fino al Fordismo dove, anche grazie alla spinta delle politiche sociali inizia a riacquistare lentamente la sua importanza.
Le conquiste ad oggi sono notevoli e si passa dalla tutela assicurativa e previdenziale, alla retribuzione garantita, all'attenzione dell’età del minore, alla sua salute e all'orario di lavoro, fino all'introduzione di un Tutor che ne segua la sua formazione e alla possibilità di ottenere un titolo di studio.
Lo scambio di esperienze tra i partecipanti ha fatto emergere elementi di riflessione e di criticità rispetto a questo istituto mirato a combattere la dispersione scolastica e la disoccupazione dei giovani, favorendone l'inserimento lavorativo.
Ad oggi questo non è avvenuto e si è constatato come anche la legge attuale, non discostandosi di molto dalle precedenti, sia lontana dalla realtà giovanile.
Da dati rilevati dall'isfol si evidenzia come solo l'apprendistato professionalizzante sia stato largamente utilizzato rispetto alle altre due forme di apprendistato. Si evidenzia anche un altro dato sconfortante: il bassissimo impiego dei minorenni nonostante una grande parte dei fruitori dell'apprendistato non abbiano conseguito un titolo di studio di scuola superiore; questo vuol dire che, dall'abbandono scolastico, segue un lungo periodo di "inattività" ... a casa senza far niente!
La sensazione è che, nonostante tutti i buoni propositi, questo contratto sia utilizzato più per ottenere agevolazioni (lavoratori a basso costo) che per formare chi realmente ne avrebbe bisogno e per "lanciarlo" nel mondo del lavoro.
Per ottenere questo, a mio avviso, è necessario incentivare soprattutto la forma di "apprendistato per la qualifica e il diploma professionale" con dei veri percorsi formativi e lavorativi che portino l'apprendista al conseguimento di un titolo che gli consenta di accedere all'università (rivolgendomi alla scuola ... paura, è?). Soprattutto, però, è che il processo deve considerarsi come un vero percorso di studi e sia uguale per tutti senza fare distinzione di titoli già conseguiti ed età anagrafica, anzi, in quest'ultimo caso, si dovrebbe favorire di più il minorenne piuttosto che il maggiorenne!
Anche riguardo alla formazione si è parlato della necessità di un sistema più snello, dove chi di dovere si muova per tempo: alcune regioni si sono "regolamentate" molto in ritardo e male (alcuni commenti) rispetto alla precedente normativa; quanto ci metteranno per la nuova?
Altro aspetto emerso è la mancanza di un organo di controllo specificamente dedicato che ne garantisca la regolare applicazione.
La nostra speranza è di avere torto sulle nostre sensazioni ed opinioni e che l'applicazione della nuova normativa dia una svolta risolutiva soprattutto rispetto alla dispersione scolastica minorile.
Ultimo elemento, si è ribadito quanto sia importante una azione preventiva sull'orientamento al lavoro che aiuti i ragazzi a vedersi nel futuro che li facilita nella scelta di percorsi formativi adeguati o nell'inserimento nel mercato del lavoro.
Ancora una volta l'aspetto culturale diventa determinante!
La seconda parte della giornata è stata dedicata al primo workshop 2012 targato ASITOR Lazio.
Per i partecipanti, (provenienti non solo del Lazio ma anche dalla vicina Campania ... un "valoroso" addirittura da Cosenza!) è stata una gradita sorpresa, nonostante le loro diverse aspettative, a non trovarsi di fronte ad una presentazione tecnica specifica, ma nel vedere l'evoluzione dell'apprendistato da un punto di vista umano e storico; il poter constatare che l'apprendistato non solo è la forma più antica di lavoro, soprattutto minorile, ma è stata anche la forma più antica di istruzione e che oggi, è il connubio ideale per favorire l’inserimento giovanile nel mercato del lavoro.
Un tempo, investire nell'apprendistato, voleva dire come "investire in un percorso universitario" di oggi (anche se i risultati erano nettamente diversi!).
Nella sua evoluzione storica l'apprendistato, partendo da un valore molto importante (pur se limitato all’interno delle singole corporazioni, garantiva al suo completamento una attività lavorativa professionale ed era veicolo di trasferimento alle generazioni successive del sapere, del saper fare e della cultura (saper essere), ha poi avuto un calo di valenza che precipita vorticosamente fino al Fordismo dove, anche grazie alla spinta delle politiche sociali inizia a riacquistare lentamente la sua importanza.
Le conquiste ad oggi sono notevoli e si passa dalla tutela assicurativa e previdenziale, alla retribuzione garantita, all'attenzione dell’età del minore, alla sua salute e all'orario di lavoro, fino all'introduzione di un Tutor che ne segua la sua formazione e alla possibilità di ottenere un titolo di studio.
Lo scambio di esperienze tra i partecipanti ha fatto emergere elementi di riflessione e di criticità rispetto a questo istituto mirato a combattere la dispersione scolastica e la disoccupazione dei giovani, favorendone l'inserimento lavorativo.
Ad oggi questo non è avvenuto e si è constatato come anche la legge attuale, non discostandosi di molto dalle precedenti, sia lontana dalla realtà giovanile.
Da dati rilevati dall'isfol si evidenzia come solo l'apprendistato professionalizzante sia stato largamente utilizzato rispetto alle altre due forme di apprendistato. Si evidenzia anche un altro dato sconfortante: il bassissimo impiego dei minorenni nonostante una grande parte dei fruitori dell'apprendistato non abbiano conseguito un titolo di studio di scuola superiore; questo vuol dire che, dall'abbandono scolastico, segue un lungo periodo di "inattività" ... a casa senza far niente!
La sensazione è che, nonostante tutti i buoni propositi, questo contratto sia utilizzato più per ottenere agevolazioni (lavoratori a basso costo) che per formare chi realmente ne avrebbe bisogno e per "lanciarlo" nel mondo del lavoro.
Per ottenere questo, a mio avviso, è necessario incentivare soprattutto la forma di "apprendistato per la qualifica e il diploma professionale" con dei veri percorsi formativi e lavorativi che portino l'apprendista al conseguimento di un titolo che gli consenta di accedere all'università (rivolgendomi alla scuola ... paura, è?). Soprattutto, però, è che il processo deve considerarsi come un vero percorso di studi e sia uguale per tutti senza fare distinzione di titoli già conseguiti ed età anagrafica, anzi, in quest'ultimo caso, si dovrebbe favorire di più il minorenne piuttosto che il maggiorenne!
Anche riguardo alla formazione si è parlato della necessità di un sistema più snello, dove chi di dovere si muova per tempo: alcune regioni si sono "regolamentate" molto in ritardo e male (alcuni commenti) rispetto alla precedente normativa; quanto ci metteranno per la nuova?
Altro aspetto emerso è la mancanza di un organo di controllo specificamente dedicato che ne garantisca la regolare applicazione.
La nostra speranza è di avere torto sulle nostre sensazioni ed opinioni e che l'applicazione della nuova normativa dia una svolta risolutiva soprattutto rispetto alla dispersione scolastica minorile.
Ultimo elemento, si è ribadito quanto sia importante una azione preventiva sull'orientamento al lavoro che aiuti i ragazzi a vedersi nel futuro che li facilita nella scelta di percorsi formativi adeguati o nell'inserimento nel mercato del lavoro.
Ancora una volta l'aspetto culturale diventa determinante!
Assemblea dei soci e dei simpatizzanti.
La giornata si è conclusa positivamente!
Questa "maratona" suddivisa in 2 step tra mattina e pomeriggio non solo ha arricchito il "bagaglio culturale" dei partecipanti ma ha fatto emergere elementi costruttivi per l'orientamento ...
La mattina, l'assemblea dei soci e dei simpatizzanti, è stata ampliata ad una platea nazionale via skype.
I partecipanti hanno gradito moltissimo essere inclusi e poter ascoltare, ma anche partecipare, a quella che è stata la riunione dei coordinatori regionali dell'associazione ASITOR.
Si è potuto constatare dal vivo l'interesse che ha ASITOR non solo per i propri associati, ma per la cultura dell'orientamento in genere.
Dalla riunione è emerso che in tutta Italia (è stato fatto un sondaggio preliminare alla riunione) chi fa orientamento e si sente orientatore, ha la percezione di vivere questa sua attività in totale isolamento.
Da qui, la richiesta di una formazione continua specifica, l'acquisire un "senso di appartenenza", di diffondere in modo capillare la cultura dell'orientamento (lavoro - formazione).
ASITOR si propone di assolvere questa esigenza partendo dai propri iscritti ma aprendo a tutti coloro che vogliono condividere questo "appartenere".
Il Registro Nazionale degli Orientatori vuole essere un punto di partenza, sia per dare più visibilità a chi fa orientamento, sia per chi vuole essere "certificato" nel saper fare orientamento.
La strada da fare non è breve ma è percorribile!
E' chiaro che, per avere un riconoscimento professionale di categoria, occorre avere anche un "peso politico".
ASITOR si è assunta la responsabilità di voler rappresentare la categoria!
Attualmente, senza perdere le loro origini e il loro orgoglio di associazioni, anche ASSIPRO e COFIR hanno dato delega ad ASITOR questo compito di rappresentanza; si spera che pure SIO e ASNOR nel prossimo futuro facciano altrettanto.
Quello che conta sono i numeri: attualmente le tre associazioni unite rappresentano più del 90 percento del totale degli iscritti delle 5 associazioni.
Ma ancora non basta; occorre sensibilizzare, anche con il passa parola, che chi si sente isolato si associ (decidano loro con chi !) per dare ancora più sostanza e forza a quello che è un movimento culturale emergente che ha l'ambizione di "accompagnare al cambiamento" l'Italia!
Il 2012, grazie ad ASITOR e le associate, sarà un anno molto movimentato dove si darà la possibilità a tutti coloro che fanno orientamento e a coloro che vogliono sapere cosa è l'orientamento, di partecipare in ambito nazionale ad eventi, seminari, workshop, per confrontarsi, per crescere professionalmente, per diffondere una cultura.
La giornata si è conclusa positivamente!
Questa "maratona" suddivisa in 2 step tra mattina e pomeriggio non solo ha arricchito il "bagaglio culturale" dei partecipanti ma ha fatto emergere elementi costruttivi per l'orientamento ...
La mattina, l'assemblea dei soci e dei simpatizzanti, è stata ampliata ad una platea nazionale via skype.
I partecipanti hanno gradito moltissimo essere inclusi e poter ascoltare, ma anche partecipare, a quella che è stata la riunione dei coordinatori regionali dell'associazione ASITOR.
Si è potuto constatare dal vivo l'interesse che ha ASITOR non solo per i propri associati, ma per la cultura dell'orientamento in genere.
Dalla riunione è emerso che in tutta Italia (è stato fatto un sondaggio preliminare alla riunione) chi fa orientamento e si sente orientatore, ha la percezione di vivere questa sua attività in totale isolamento.
Da qui, la richiesta di una formazione continua specifica, l'acquisire un "senso di appartenenza", di diffondere in modo capillare la cultura dell'orientamento (lavoro - formazione).
ASITOR si propone di assolvere questa esigenza partendo dai propri iscritti ma aprendo a tutti coloro che vogliono condividere questo "appartenere".
Il Registro Nazionale degli Orientatori vuole essere un punto di partenza, sia per dare più visibilità a chi fa orientamento, sia per chi vuole essere "certificato" nel saper fare orientamento.
La strada da fare non è breve ma è percorribile!
E' chiaro che, per avere un riconoscimento professionale di categoria, occorre avere anche un "peso politico".
ASITOR si è assunta la responsabilità di voler rappresentare la categoria!
Attualmente, senza perdere le loro origini e il loro orgoglio di associazioni, anche ASSIPRO e COFIR hanno dato delega ad ASITOR questo compito di rappresentanza; si spera che pure SIO e ASNOR nel prossimo futuro facciano altrettanto.
Quello che conta sono i numeri: attualmente le tre associazioni unite rappresentano più del 90 percento del totale degli iscritti delle 5 associazioni.
Ma ancora non basta; occorre sensibilizzare, anche con il passa parola, che chi si sente isolato si associ (decidano loro con chi !) per dare ancora più sostanza e forza a quello che è un movimento culturale emergente che ha l'ambizione di "accompagnare al cambiamento" l'Italia!
Il 2012, grazie ad ASITOR e le associate, sarà un anno molto movimentato dove si darà la possibilità a tutti coloro che fanno orientamento e a coloro che vogliono sapere cosa è l'orientamento, di partecipare in ambito nazionale ad eventi, seminari, workshop, per confrontarsi, per crescere professionalmente, per diffondere una cultura.
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